martedì 10 maggio 2011

Un milione di agnellini uccisi a Pasqua


Pasqua: la festa della pace e della bontà.
Purtroppo, però, dalla maggior parte degli italiani la “bontà” verrà messa nel piatto con patate al forno e rosmarno: una “bontà” che prima di arrivare sulla nostra tavolaaveva due occhioni pieni di affetto, delle lunghe orecchie coperte di pelo, a una codina adorabile piena di entusiasmo e gioia di vivere.Era insomma un piccolo agnellino dalla pelliccetta nivea, o un adorabile capretto che cercava la mamma come un bimbo spaventato. Poi entrambi sono diventati un pezzo di carne. E sono approdati al centro del nostro pranzo della domenica pasquale per essere inforcati dalle posate e venire digeriti dal nostro intestino con soddisfatta golosità: uovo di cioccolato, tagliatelle e una bestiolina morta ammazzata tra il suo stesso sangue a condire il tutto.

Siamo certi che, per una volta, non potremmo rinunciare a prendere parte di questa terrificante strage degli innocenti?

Mangiate un piatto vegetariano così  da non dover fare una strage.
Sensibilizziamo le persone sul rituale pagano del massacro di agnelli e capretti lattanti che ogni anno si compie a ridosso della Pasqua. Nei giorni Pasquali, grazie al consumismo pasquale, vengono uccisi circa un milione di agnellini e capretti, parte dei quali provenienti dall’est europeo attraverso viaggi lunghissimi, stipati all’interno di Tir e camion incondizioni igienico-sanitarie agghiaccianti.

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